Siamo nel bel mezzo della stagione degli utili e i segnali che arrivano dalle aziende sono i più disparati.
Analisi e previsioni, motivo di notti insonni di centinaia di esperti, vengono di colpo avvalorati o smentiti dai numeri pubblicati.
Tra questi, oggi è stata la volta del colosso svizzero Nestlè, società che, senza voler entrare nel merito dei numeri e delle attese più o meno confermate, quest’anno festeggia i suoi primi 150 anni e per il ventesimo anno consecutivo è in grado di offrire ai suoi azionisti un aumento del dividendo.
Date queste premesse, considerate le sue dimensioni e la sua diversificazione geografica e di prodotto, riteniamo che la società con i suoi numeri possa presentarci una fotografia, scattata certamente senza usare il grandangolo, sullo stato attuale dei consumi nel Mondo, e quindi ci siamo chiesti: “perché non pensarla come un osservatorio economico?”.
Con il Brasile fuori dai giochi, la Russia sotto lo scacco del suo stesso embargo e la Cina in piena recessione (il PIL nel 2015 è cresciuto solo del 7,4%), i dati forniti da Nestlè lasciano degli spazi di riflessione, destabilizzando anche le certezze più solide.
Incuriosisce allora vedere la grande soddisfazione nei confronti dei mercati latini, guidati dal Brasile, così come sorprende leggere che “the solid growth in Central and Eastern Europe was driven by Russia, Ukraine and Poland”.
Spostandoci ancor più verso Est, la crescita costante della società nei mercati asiatici è guidata proprio dalla Cina, che ha mostrato un “increasing momentum” proprio verso la fine del 2015, con il marchio Nescafè che ha ottenuto ottimi risultati.
Se qualcuno continuasse solamente a vedere il lato oscuro dell’Oriente attribuendo questi dati solamente alla passione del Dragone verso il caffè, potrebbe provare a leggere quanto scritto dalla società francese Hermes lo scorso 10 Febbraio: “Asia excluding Japan (+5%) improved thanks to sales development in China….”.
Quasi dimenticavamo: sempre la maison francese nel rallegrarsi per quanto fatto in Europa, ha sottolineato , neanche a dirlo, quanto fatto a Mosca.